mercoledì 9 dicembre 2020

G1 UK nn. 78-78 - Obiettivo: 2006

edizione Titan Books
Nel 1986, la Hasbro britannica chiede nuovamente alla Marvel locale di promuovere la nuova ondata di modellini dei Transformer, come è già successo con le Squadre Speciali: il film The Transformers: The Movie è già stato distribuito negli Stati Uniti, ma arriverà nel Regno Unito solo a inizio 1987, per cui qualcuno ha deciso che è necessario avere almeno un medium a larga diffusione in cui compaiano i personaggi relativi.
 Il supervisore della testata The Transformers, Ian Rimmer, coglie al volo l'occasione di creare questa interazione tra fumetti e modellini: utilizzando come base la sceneggiatura originale del film, e dichiarando audacemente che il film in questione era ambientato nello stesso futuro della linea temporale del fumetto (nonostante le già consistenti divergenze con la serie animata del "presente"), gli autori Marvel UK, guidati dall'immancabile Simon Furman, producono quindi la memorabile saga in undici parti di Obiettivo: 2006, che non si limita a connettere il futuro con il presente attraverso l'immancabile meccanismo del viaggio temporale, ma getta anche le basi per conferire alla serie UK quella distintività definitiva che le è finora mancata.
Si è infatti conclusa l'epoca delle storie ricavate da sottotrame abbandonate e omissioni della testata madre statunitense: con Obiettivo: 2006, Furman definisce un doppio cast (del futuro del 2006 e del Cybertron odierno) che, come gli scenari in cui si muove, da qui in poi diventerà una presenza fissa e autonoma delle sempre più epiche saghe che seguiranno, definendo la geografia del mondo del futuro e del presentre cybertroniano (che la Marvel US mostrerà solo raramente) in maniera indipendente, originale, riccamente drammatica e maestosamente articolata.
 
Ecco quindi, raccolti in PDF, tutti gli episodi della prima collisione tra tra il futuro e il presente, con i "nuovi capi", l'astuzia di Unicron, l'insurrezione della Resistenza Autobot su Cybertron, i Wrecker e una girandola di colpi di scena a cui si unisce l'inatteso intermezzo di solo testo che illustra a grandi linee gli eventi cybetroniani chiave verificatisi nel quattro milioni di anni successivi alla partenza dell'Arca.

Obiettivo: 2006

La saga continua con: G1 US nn. 21-23

Annotazioni post-lettura
 
Come mai la vicenda del futuro del film animato è ambientata nel 2006, e non nel 2005? Perchè il 2006 è l'anno menzionato nella suddetta sceneggiatura originale che fu utilizzata dagli autori Marvel UK, i quali non avevano ancora visto il film quando realizzarono la sceneggiatura di Obiettivo: 2006.
Questo dettaglio cruciale, insieme alla difficoltà di collocare con precisione il momento in cui i Decepticon e gli Autobot del futuro balzano indietro nel tempo fino all'anno 1986, contribuisce a sostenere la tesi per cui il futuro del 2006 in questione non è lo stesso di The Transformers: The Movie, ma è quello di una linea temporale alternativa, che da qui in poi continuerà infatti a svilupparsi in maniera autonoma (pur mantenendo certi capisaldi, come Rodimus Prime o l'ascesa dei Quintesson).
2006 è invece l'anno in cui si svolge la Stagione 3 della serie animata G1, come concepita negli Stati Uniti e poi importata in Italia; il suo successivo riadattamento nipponico è stato arbitrariamente traslato nell'anno 2010 e rimaneggiato a livello di testi e di contenuti; in Italia, esso non è mai comparso.

La scelta di incorporare il cast di The Transformers: The Movie nella Marvel UK serie derivò dalla consapevolezza che, negli USA, lo sceneggiatore Bob Budiansky non era intenzionato ad includere alcuno dei personaggi relativi nelle storie da lui scritte: ciò diede a Furman la completa libertà di fare ciò che più gli pareva con Galvaltron, Hot Rod, Cyclonus, Kup e gli altri personaggi che compariranno nelle avventure successive. 
Resta ovviamente la questione dei cinque personaggi che furono poi riciclati come Targetmaster: ne parleremo a breve, ripresentando in anticipo la miniserie I Transformer Headmaster.

Ultra Magnus giunge sulla Terra usando un prototipo del Ponte Spaziale dello scienziato neutrale Spanner, comparso nella seminale doppia storia di Ritorno a Cybertron; non si sa come gli Autobot ne siano entrati in possesso, ma si suppone che Spanner stesse lavorando a questo prototipo prima di essere catturato dai Decepticon, e che gli Autobot siano riusciti a impadronirsene prima dei loro nemici.
Non ne abbiamo parlato finora, ma Spanner è un'altra importante innovazione introdotta da Bob Budiansky, in quanto rappresenta quei Cybertroniani che hanno rifiutato di schierarsi nella guerra civile che sta devastando il pianeta
 
Negli editoriali della rivista britannica compaiono le schede di presentazione dei nuovi capi: in quella di Ultra Magnus si afferma che questo Autobot è stato costruito appositamente per Operazione: Vulcano, dandogli vita tramite la Fiamma della Matrice (che non sarà mai più ripresa in alcuna storia). Questo dettaglio si scontra con Transformers '84, dove Ultra Magnus è in circolazione già ai tempi della partenza dell'Arca, e conosce personalmente Optimus Prime (alla fine di Obiettivo: 2006, invece, sembra dispiacersi di non poterlo incontrare per la prima volta, ma il dialogo è abbastanza vago da non essere vincolante). Simon Furman ha spiegato di non considerare canonico il profilo di solo testo del personaggio; inoltre, in Segreti & Bugie n. 3 Magnus afferma di non essere "l'articolo finito", lasciando intendere che è stato attivato prima del dovuto (e chissà cosa ne sarà di lui nei quattro milioni di anni a venire).
Siccome, sempre in Segreti & Bugie n. 3, Furman cita direttamente Cybertron: Gli anni intermedi, pare assodato che anche il trionfo del condottiero Trannis faccia parte della continuità narrativa che Furman sta sviluppando. Può quindi darsi che, nel fare strage delle forze Autobot, Trannis abbia anche sfiorato la distruzione completa di Ultra Magnus, tanto che Emirate Xaaron e soci lo hanno poi dovuto ricostruire (con le memorie incomplete) nel 1986.

Trannis in Seeds of Deception
A proposito di Trannis: questo condottiero Decepticon compare solo nel testo del suddetto Cybertron: Gli anni intermedi, senza mai essere illustrato nè ripreso in altri fumetti G1.
Nel sito di TfWiki.net, il nome Trannis viene attribuito (arbitrariamente) a uno dei precursori dei Decepticon visti nella saga Five Faces of Darkness della serie animata G1.
Nel fumetto amatoriale Seeds Of Deception (presentato sul vecchio sito delle Cronache col titolo I semi dell'inganno), lunga saga che fa da preludio a Transformers: The War Within, Trannis gioca un ruolo fondamentale durante l'Età dell'Oro, nel costruire e orientare il Movimento Clandestino da cui nasceranno i Decepticon.
 
Emirate Xaaron, Iacon e il Tempio Celestiale sono stati introdotti nella storia E là giungerà... un capo! (Annual UK del 1985) che ripresenteremo a breve. L'Autobase invece prende il nome dalla omonima sede della Resistenza di Perceptor vista in Ritorno a Cybertron.

La catena di comando Autobot: scomparsi Optimus Prime, Prowl e Ratchet (che già nei fumetti USA avevano preso il comando in assenza di Optimus Prime), il ruolo di capo supplente ricade su Jazz, coerentemente con le gerarchie stabilite negli editoriali di G1 UK n. 53. Sempre per via di questo articolo, in seguito all'orrendo destino che annienta Jazz il fardello del comando si posa poi su Jetfire.

Come mai si parla di Lord Straxus come se fosse ancora vivo? La risposta nel successivo ciclo G1 UK, "Preda".

Starscream, Frenzy e Thundercracker fuggono dalla loro prigione di stasi nell'Arca, in cui erano finiti in seguito agli eventi di G1 US n. 19, e gli ultimi due non vi faranno più ritorno: questa leggera discontinuità si protrarrà fino a G1 US n. 41, dove tutti i Decepticon prigionieri dell'Arca saranno liberati (si può desumere che i fuggiaschi saranno stati ricatturati nel frattempo in un evento "mai narrato").

Mirage è una delle vittime di Obiettivo: 2006 che esce di scena anche nella serie UK, dopo essere finito tra le vittime non dichiarate della serie madre statunitense. Come quasi tutti gli altri, però, anche Mirage non è morto: giace nell'Arca in attesa di essere riparato e di far parte del gran ritorno futuro (nel già citato G1 US n. 41, numerosi Autobot caduti torneranno in scena per la battaglia sulla Luna).
Anche Jazz e Trailbreaker sono vittime dello stesso fato, ma Jazz si rmetterà quel che basta partecipare ad almeno una storia natalizia G1 UK.

Il gruppo dei più letali assassini Decepticon contempla personaggi residenti su Cybertron, ma destinati a spostarsi sulla Terra: i Conehead, gli Insecticon e persino i Triple Changer (che non compariranno nelle storie G1 US ancora per molti albi).
Nell'epilogo compare anche Macabre, che perisce immediatamente, e che sarà poi ripreso con tutt'altro ruolo nel fumetto amatoriale Magnificent Crisis, ambientato nella continuità della cosiddetta G1 -Azione.
Macabre torna anche nel fumetto amatoriale The Untold Marvels (visto sul vecchio sito delle Cronache col nome Le meraviglie mai narrate), dove viene riportato in funzione da Unicron per prepararne l'avvento su Cybertron.

Come mai Omega Supreme non partecipa alla battaglia contro Galvatron? Smokescreen lo menziona, ma nessuno chiede il suo aiuto: è possibile che Omega, creato solo recentemente, sia così ligio al suo ruolo di difensore dell'Arca da non volerne sapere di passare al ruolo di assalitore di un nemico situato altrove.

Nella versione originale, Cyclonus sembra affermare di essere stato creato a partire dai resti di un Decepticon di nome Life Spark (Scintilla Vitale): a quanto pare, Furman fraintese la sceneggiatura originale del film, che sosteneva che Cyclonus era stato creato a partire dalla "forza vitale senza corpo" di un Decepticon defunto da tempo.

Chi segue la miniserie La vendetta del Caduto: Nefasto, noterà il parallelo tra la struttura narrativa del suo secondo capitolo e quella di  G1 UK n. 81: in entrambi i casi, un Autobot (Optimus Prime e Ironihide) narra la vicenda in prima persona, partendo in media res e riassumendola coi flashback, mentre si prepara a siglare il proprio destino forgiando un'alleanza folle con un Decepticon pericolosissimo (Soundwave e Megatron).

L'astronave Decepticon che orbita intorno alla Terra da quattro milioni di anni non ha l'aspetto (intra)visto a malapena in G1 US n. 1, ma quello della sua controparte animata (nota a posteriori come Nemesi). Segreti & Bugie n. 1, nel narrare gli eventi inediti della partenza dell'Arca da Cybertron, utilizzerà a sua volta questo modello della Nemesi.
 
I Wrecker sono:  Impactor (il capo), Roadbuster, Whirl, Twin-Twist, Topspin, e Rack'n'Ruin. Si uniscono a essi Broadside, Sandstorm, and Springer.
Impactor e Rack'n'Ruin sono altri due Transformer creati appositamente per i fumetti, e quindi privi di un loro modellino. Per Impactor, destinato a diventare molto popolare tra i fan, le cose sono cambiate in anni recenti.

Impactor non riconosce i TripleChanger Autobot, pur avendoli incontrati almeno una volta in Segreti & Bugie n. 2. Probabilmente il distintivo Decepticon indossato dal terzetto non è un semplice pezzo di  metallo, ma contiene una tecnologia che impedisce il riconoscimento di chi la indossa.

Anche questa volta vi proponiamo una copertina aggiuntiva, tratta dalla lussuosa edizione in formato graphic novel di Obiettivo: 2006 da parte della britannica Titan Books.



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